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Sunday, April 22, 2012

L'Abruzzo, visto dagli altri


But that's the Abruzzo for you. 
A corner of Italy which holds firmly on to to its unique identity. 
See it while you still can.

The Guardian, UK 2005 

E mentre i politicucci d'Abruzzo continuano a dormire, ecco come il resto del mondo vede l'Abruzzo.

E' un vero peccato che non riusciamo a capitalizzare su tutto cio' che madre natura ci ha dato, e che invece cerchaimo sottoterra - nella melma petrolifera - il benessere che risplende su di noi: il mare, le tradizioni, la montagna, il turismo fatto come si deve.

1. Toronto Sun, 4 Marzo 2012: Abruzzo is the real deal

Il quotidiano di Toronto apre con 12 foto dell'Abruzzo - Casoli e la Festa di Santa Reparata. Il reportage viene scritto da PennaPiedimonte, vicino a Guardiagrele. Dice che l'Abruzzo e' a 80 km da Roma, ma potrebbe esserne a 800 perche' ha 800 modi di vita diversi dal caos romano.

Dice che non siamo Roma, Firenze o Amalfi, le citta' turistiche per eccellenza, ma siamo l'Italia delle stradine di montagna, dei villaggi sulle colline, dei sentieri dei pastori, della vita genuina, e di tre parchi nazionali.

L'Abruzzo e' "off the beaten track", lontano dalle strade comuni, e dove ci sono tradizioni, e uno stile di vita sano. Dicono che e' una zona sconosciuta ai piu' - ci sentite assessori regionali? - ma che e' una terra splendida, con uliveti, vigneti e pascoli.

C'e' poi un business di Australiani che ti portano a vedere Anversa degli Abruzzi, Roccascalegna, Scanno, con hiking, classi di cucina, e ricerca di tartufi. Ti organizzano anche incontri con parenti che non sapevi di avere.  Da Brisbane, Australia, a fare un business in Abruzzo.

2. Ancora, qui un articolo sui migliori posti del mondo dove andare in pensione. Chi c'e' fra le top 10 d'Europa? L'Abruzzo!

From this beautiful Old World base, within a half-day's drive of both the coast and the mountains, you could plan excursions to Italy's better-known and more expensive outposts as often as you liked.

3. Qui un altro articolo sul formaggio d'Abruzzo sul Washington Post: Say Cheese, what I tasted in Abruzzo, del 2009.


Abruzzo is my favorite region of Italy. Unlike Tuscany or Venice or the Amalfi coast, Abruzzo is not overrun by tourists. In fact, in many parts of the region the opposite is true, and it is still possible to go for days without seeing another foreigner. Its high mountain ranges make for great skiing in winter and its hills are dotted with vineyards, olive orchards and medieval towns clutching the rocks into which they were built.

Dice che quasi nessuno dei formaggi d'Abruzzo e' esportato negli USA - idea per un business, someone? 

4. Qui un altro articolo, del 15 Aprile 2005, un po piu' vecchio, dal titolo Italy as it used to be 
dove si parla dei serpari di Cocullo,

Remote and hidden away in the wild mountains of the Abruzzo, only 100km from Rome and yet a world apart, the solid heart of Italy beats to its own timeless rhythm. It is a place where ancient folkloric tradition lives on unabashed.

It offers glimpses of an intriguing way of life whose survival is a rare and welcome delight in a world where globalisation and instant communication are gradually eroding cultural identity.

Parla di Sulmona, confetti, art nouveau, stradine, piazze e marmi, ma anche di palazzi antichi lasciati decadere. Parla di pasta alla chitarra, pecorino, ricotta e agnello e Montepulciano. Parla di festivita' religiose, di streghe e dell'arcangelo Gabriele.


In the Abruzzo, nature is as untamed as tradition is undiluted. It is a land of silent valleys, vast upland plains and forest-cloaked mountains. Wolves, wild boars and bears still roam.

Parla di Scanno, di donne coi vestiti tradizionali, del lago azzurro, di negozietti antichi, fatti non per ingannare il turista offrendogli cose che non esistono piu' ma come di vita vera.


The delicatessens sell local wine, bottled peppers, sausages and cheeses. This is no tourist sham. It is all for real.

Parla dell'Aquila - prima del terrremoto - delle sue stradine labirintiche, delle sue piazze.

Insomma, il messaggio, da Brisbane a Toronto e': se volete vedere l'Italia vera, che costa poco ed e' genuina, andate in Abruzzo.

Nessuno parla di pozzi di petrolio, di raffinerie, di inceneritori come opportunita' di turismo o di sviluppo. Nessuno.








1 comment:

Anonymous said...

In Abruzzo ci sono pure un sacco di pecore, in politica, per la strada.