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Friday, February 24, 2012

Giorgio Mazzenga: 500 bugie


NON E' VERO CHE L'IMPIANTO FOREST OIL PORTERA' ALL'AUMENTO DEL 50% DELLE RISERVE ITALIANE.

MA CHE E' MANDRAKE LUI?

QUEL GAS BASTERA' PER UNA SETTIMANA SE TUTTO VA BENE.
PAROLA DI FOREST OIL AI SUOI INVESTITORI


Agli Abruzzesi: rifiutatevi di lavorare per la Forest Oil,
boicottateli, cacciateli via.
Distruggeranno ogni cosa che toccheranno,
proprio come i petrolieri di Basilicata.

Vorrei proprio sapere chi ha dato l'arroganza a quest'uomo, Giorgio Mazzenga, di venire in Abruzzo a fare il comodo suo.

Oggi Prima da noi e il Centro riportano che Giorgio Mazzenga, capo della Forest Oil Corporation - Italia, ha deciso di andare avanti con i suoi progetti di morte senza aspettare la fine del lento processo autorizzativo.

Un altro articolo di Abruzzo web e' qui.

Ma chi crede di essere questo?

Da come la rigirano loro la frittata, pare che siano, come Assomineraria, dei santi.

La balla piu' grande di tutte e' che questo giacimento portera' :

all'aumento delle riserve italiane di gas del 50%.

Cosa? Li trivellano 5 pozzi. Allora facciamone fare altri 5, 10 e voila' abbiamo risolto tutti i problemi d'Italia. Ma dove si e' mai visto che 5 pozzi di gas possano coprire meta' delle riserve italiane? E' impossibile, ed e' solo una grande bugia, come tutte le altre follie di quell'articolo.

Secondo me il gas gli e' andato alla testa, al signor Mazzenga, che poi continua:

"La nostra intenzione e' di far lavorare il piu' possibile le imprese locali".

Ah si? E allora apri un centro di installazione di pannelli solari per tutte le case d'Abruzzo. Metti su una cooperativa turistica, apri un centro di sviluppo di energia sostenibile, apri un impresa vitivinicola.

Ma lo sanno tutti che la sua e' tutta propaganda. Mazzenga non vuole dare lavoro a nessuno, quello vuole solo farci i soldi, lui, i suoi azionisti, i politici corrotti, e gli investitori americani.

E quanto lavoro? Il titolo spara: 500 persone.

Ma poi a leggere invece si capisce che sono sole quindici persone ai macchinari e cinque come segretarie. E gli altri 480?

Quelli sono per costruire e "per il ripristino dei luoghi". Quindi significa che circa 240 a costruirlo e 240 per il ripristino?

Chissa'. Ad ogni modo sono lavori temporanei, di muratura o di bonifica - e se mai il ripristino ci sara', sara' fra 30 anni! Quindi e' scoretto chiamarlo lavoro quello!

Ma anche se fosse, si sa in Italia quanto ripristino c'e' - niente di niente.

Mai sentito parlare di ripristini in Basilicata? Io no.

Infatti mi viene in mente quando ebbi il dibattito a Muro Leccese con un geologo ENI: qualcuno gli chiese che tipo di ripristini facevano e lui come unico esempio riporto' quello della Piattaforma Paguro.

Cosa?

.. Ma la piattaforma Paguro era scoppiata, incendiata e crollata, non e' mai stata ripristinata da nessuno! Erano tutte balle perche' non ne aveva in mente altri di ripristini: che io sappia, non esistono!

Ancora con altre balle: la "subsidenza". Dice che saranono "soli sette centimetri".
Di grazia sulla base di che cosa? Nella valutazione di impatto ambientale non c'era scritto niente di tutto cio'.

Ma poi, come fa lui a dire se saranno 7 o 17 o 27? Non sono calcoli a cui affidarsi con assoluta certezza. E poi i petrolieri sono di parte, e di solito se dicono sette, saranno sicuramente molti di piu'. Ma anche sette sono troppi, in un territorio cosi' delicato.

Di nuovo la fantasia galoppante di Mazzenga all'opera: useranno
"una biotecnologia" che si fonda sull'uso di batteri che restituiscono acqua e zolfo, nel pieno rispetto dell'ambiente.

Ma cosa dice questo? E allora a che gli servono nel suo progetto tutte quelle torri emissive? Cosa tirano fuori li? Acqua? Profumi? Elisir di lunga vita?

E di grazia, dove lo mettiamo lo zolfo prodotto? E perche' hanno gia' costruito vasche per i materiali tossici di scarto? E questi batteri dove li ha sognati?

Ma alla fine di tutto, caro signor Mazzenga, quello che resta e' che la gente di Bomba non ce la vuole qui ne la sua raffineria, ne i suoi paventati quattrini. Se li tenga a Milano e ci lasci in pace.

Giorgio Mazzenga. Non ho parole per descrivere il mio disgusto. Lei e' veramente scorretto e dovrebbe soltanto vergognarsi di mettere il profitto sopra ogni cosa: amore per la terra, per la natura, rispetto per la gente.

Lo stesso dicasi per i nostri cari politici, a partire da Gianni Chiodi - immobile, impassibile, incurante dell'Abruzzo, che sia la ricostruzione dell'Aquila, che siano le trivelle.

Un governatore inutile, incapace di prendere qualsiasi decisione, e con lui Antonio Sorgi, il capo di quella specie di inciuciaio locale che e' la Commissione VIA dell'Abruzzo.

Che dire di Domenico Scoccia e di Eugenio Caporrella, pagati dalla Forest Oil per andare in gita a "istruirsi" sulle raffinerie della Forest Oil.

Che schifo. Che schifo. Che schifo.

4 comments:

Anonymous said...

e sì, questo Mazzinga Z è proprio un robot che non capisce dove deve andare, nonosctante glielo abbia detto l'intera provincia di chieti e 19 comuni del comprensorio del Sangro.

Anonymous said...

Quando l'ultima fiamma sarà spenta, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce catturato, allora capirete che non si può mangiare denaro. (Toro Seduto)

Anonymous said...

senatore D'Alì, ma non si vergogna ad aver strumentalizzato una donna di scienza come Maria Rita e poi essersi abbassato a chissà quale ricatto per "bocciare" un parco che lei non ha neanche mai visto? Lontano dagli occhi lontano dal cuore, ammesso che lei ne abbia uno. Di certo (eufemisticamente) non ha riconoscenza e non vedo il minimo barlume di coscienza. Senatore non s'impicci della nostra terra, e se proprio vuole farlo intervenga costruttivamente. Credo che abbia già molto da fare per la sua Sicilia ..e noi molto da fare con la nostra politica locale. Non crei ostilità gratuite nei suoi confronti, perchè poi chi la fa, l'aspetti! Ilaria

Anonymous said...

This will surely be a public relations disaster for Forest Oil. Italy is corrupt, but it is not a banana republic. Just as Mazzenga said he won't sit with his hands folded waiting for approval, the people of Val di Sangro won't just sit by and watch this cancer factory be built around them.
Looks like the fight has begun, and we will fight to the bitter end.